Il 19 novembre Brenda Fedi apre il ciclo “I Mercoledì della Storia” con un incontro dedicato al rapporto tra musica e movimenti politici.
L’intervento, che prevede anche l’ascolto di brani musicali, ripercorre quarant’anni di intrecci tra musica e politica in Italia, mostrando come le pratiche musicali abbiano contribuito a creare nuove forme di partecipazione e di elaborazione politica collettiva.
Dal punk di fine anni Settanta e dal movimento hardcore legato ai centri sociali, alle posse e al rap militante degli anni Novanta, la musica diventa terreno di sperimentazione, di attivismo e di una rinnovata identità antifascista.
Nello stesso periodo, eventi come il Concerto del Primo Maggio segnano un incontro — spesso conflittuale — tra movimenti e istituzioni.
Anche nel nuovo millennio, tra le rielaborazioni collettive del G8 di Genova e l’impegno per la Palestina, la musica continua ad essere uno spazio attivo di riflessione e mobilitazione.
Questa concatenazione tra evoluzione delle controculture musicali e dell’attivismo, ci invita a rileggere la produzione musicale politicizzata non solo come riflesso dei tempi o in quanto colonna sonora dei movimenti, ma come pratica politica capace di costruire significato, memoria e appartenenza collettiva.
Brenda Fedi si è laureata in Storia Contemporanea presso l’Università di Pisa nel 2022 ed è attualmente dottoranda presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa. Si occupa del legame tra linguaggi musicali e culture politiche di sinistra nella seconda metà del Novecento, con particolare riguardo per l’Italia degli anni Novanta.
Tra i suoi interessi di ricerca si trovano, inoltre, la storia del lavoro musicale, dei centri sociali e dell’attivismo radicale in Italia. Fa parte del Consiglio direttivo dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Pistoia, della Redazione della rivista “Farestoria. Società e storia pubblica” e della Redazione della rivista “Il de Martino. Storie, voci, suoni”.
“I mercoledì della storia”