
L’8 dicembre alle 21:15 si tiene il secondo incontro del ciclo dedicato alla storia italiana contemporanea: Luigi Piccioni (Università della Calabria) parlerà di ambiente e politiche ambientali .
Come in tutto l’Occidente e solo con pochi anni di ritardo l’ondata ambientalista si manifesta in Italia a partire dal 1970 e investe immediatamente tutti i gangli della società: la scienza, la politica, le istituzioni, i movimenti, il mondo delle imprese e quello del lavoro. Un’infatuazione unanime per l'”ecologia” si consuma però in pochi anni a causa della crisi petrolifera e del riconoscimento che delle scelte ambientali realmente efficaci non possono che rimettere in discussione il funzionamento della produzione industriale, dei consumi di massa e dell’economia capitalista.
La fine della breve stagione della “primavera ecologica” coincide però con un’ampia diffusione delle visioni e delle proposte ambientaliste nell’opinione pubblica, diffusione che si fa sempre più rapida a partire dalla metà degli anni Settanta e s’irrobustisce nel decennio successivo, con un picco attorno al 1987 con il referendum nucleare e l’elezione di una nutrita pattuglia di parlamentari ecologisti. Per quanto i partiti di governo siano sostanzialmente indifferenti alle tematiche ambientali e il Partito Comunista sia squassato dal contrasto tra anima industrialista-sviluppista e anima ambientalista, gli anni dal 1985 al 1991 sono anni di grandi realizzazioni, dalla legge Galasso alla legge sui bacini idrografici, dall’abbandono del nucleare alla legge quadro sulle aree protette.
A questa fase – che si può considerare come una “coda” del grande slancio ambientalista e democratico degli anni Settanta – fa seguito un appannamento del movimento e nello stesso tempo la fine del sistema tradizionale dei partiti cui segue un forte spostamento a destra dell’asse politico e culturale nazionale. La compagine berlusconiana, che dà il tono alla politica italiana a partire dal 1994 e prepara la strada alle attuali maggioranze di estrema destra, è composta oltretutto da formazioni che non solo sono convintamente neoliberiste ma non hanno avuto alcun ruolo nella costruzione della legislazione ambientale del periodo 1970-1991 e le sono del tutto estranee.
L’ulteriore svolta dell’ultimo decennio con l’affermazione globale delle destre estreme e sulla loro onda l’insediamento del governo Meloni sta portando anche in Italia alla destrutturazione delle politiche precedenti e a un attacco frontale all’ambiente e all’ambientalismo. Di fronte a tutto questo, un movimento a tratti vivace ma sostanzialmente frammentato e scarsamente incisivo sul piano politico-istituzionale, con contraddizioni interne e grandi difficoltà a far crescere nell’opinione pubblica una precisa consapevolezza delle poste in gioco, sempre più alte, della crisi ambientale globale.
Luigi Piccioni è docente di storia contemporanea all’Università della Calabria e coordinatore della rivista fondata da Giorgio Nebbia “altronovecento.ambiente tecnica società”. Ha collaborato con il Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Molti suoi scritti e video in libero accesso su gigipiccioni.wordpress.com.
Il circolo L’Ortaccio e la Biblioteca Franco Serantini organizzano un ciclo di incontri dedicati alla storia italiana contemporanea, dagli anni ’80 del ‘900 a oggi.
Gli incontri , dedicati a temi specifici, affronteranno con rigore scientifico il quarantennio che ha preparato la società in cui ci troviamo a vivere. Saranno occasioni per provare a mettere ordine nella memoria e fare emergere quei nodi fondamentali che non hanno più (e a volte magari non hanno mai avuto ) l’evidenza della cronaca.
Gli incontri avranno un taglio nettamente divulgativo, sono pensati per un pubblico interessato ma non specialista.
Gli interventi delle relatrici e dei relatori saranno brevi (max 45 minuti), per lasciare poi spazio a domande e interazioni con il pubblico.

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